Descrizione | |
«La New York del 1944 dipinta da Burroughs e Kerouac sembra un luogo dove è sempre notte, si è sempre ubriachi fradici o alle prese con i postumi dell'ultima sbronza, e ci si muove senza sosta, come le marionette di un balletto meccanico, da un bar all'altro. Il caldo contribuisce a rendere ancora più incerti i confini tra la realtà e il delirio. Tutti discutono di Yeats e di Rimbaud, tra i locali del Village e le camere d'affitto di Washington Square. A un certo punto, la radio trasmette la notizia d i un incendio in un circo, o in uno zoo. Pare che gli ippopotami si siano lessati nelle loro vasche e questa ulteriore scheggia di follia, non si sa se inventata o realmente ascoltata, ma degna di figurare in un'antologia surrealista, diventa come l'emblema di un tempo della vita, di un modo di esistere, di un sogno metropolitano sospeso tra l'incubo e la fantasmagoria». | |
Scheda creata Martedi' 15 ottobre 2013 | |
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