Descrizione | |
Il Sostegno all'Abitare rappresenta ormai una delle pratiche cliniche più efficaci per la presa in carico della grave patologia mentale. Essa è stata sviluppata applicando al campo della salute mentale le metodologie del "co-housing" e dell'abitare solidale, e sviluppando da queste una gran mole di ricerche empiriche su tre specifici dispositivi terapeutici emergenti come nuove "strutture intermedie" (tra i servizi psichiatrici ospedalieri e quelli ambulatoriali): la comunità alloggio, il gruppo appartamento e la terapia d'appoggio domiciliare. Dalla ricerca applicata su queste pratiche sono emerse innovative letture sui fenomeni psichici e sociali connessi all'esordio psicotico, alla cronicizzazione istituzionale della grave patologia mentale e alla trasmissione intergenerazionale della sofferenza; ma anche un incontro creativo tra il più recente movimento del "recovery" degli utenti e l'approccio dialogico e comunitario della psicoterapia gruppoanalitica attraverso il noto gruppo operativo fou lkesiano. Attraverso questo dispositivo gruppale le persone più direttamente implicate nel percorso terapeutico dell'utente si costituiscono come specifica organizzazione di lavoro sulla sofferenza mentale e sui disagi psico-socio-economici ad essa connessi. La teoria della tecnica gruppoanalitica ha permesso di svincolare la prassi del Sostegno all'Abitare dalle vecchie idee assistenzialistiche della riabilitazione psichiatrica, configurandola invece come specificamente fondata sul sostegno a quei processi evolutivi, sia di tipo individuale che collettivi, che si collocano in quello spazio intermedio l'ambiente familiare, in cui la sofferenza mentale si manifesta, e il più ampio contesto della comunità sociale di appartenenza | |
Scheda creata Sabato 22 febbraio 2014 | |
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Dati aggiornati a novembre 2014
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