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Tutti i disoccupati avranno l’alloggio pagato e un assegno minimo vitale a condizione di frequentare dei corsi di formazione e di accettare il lavoro proposto dal centro dell’impiego. Se sui giornali leggessimo di una proposta del genere fatta dal governo italiano, rimarremmo sbalorditi. Eppure, per un tassista di Parigi, per un operaio di Berlino o per un giovane di Londra il reddito garantito è una realtà di tutti i giorni. Da decenni, la disoccupazione in Europa viene affrontata con potenti strumenti di
welfare che prevedono, oltre a un sussidio vitale, assegni per le coppie, per i figli, per chi avvia un’impresa, corsi di formazione, trasporti, riscaldamento e molto altro. In Italia tutto questo non esiste. Siamo una gigantesca anomalia e neppure ce ne rendiamo conto.
INDICE Prologo Le due Europe 1. Utopia e alibi, p. 3 - 2. L’utopia e la rivoluzione(copernicana), p. 12 - 3. Giustizia, efficienza (It’sonly rock’n’roll), p. 20 Abolire la miseria 1. Beve ridge contro Bismarck, p. 22 - 2. The great day has arrived, p. 25 - 3. In Italia Beveridge è arrivato, ma è stato dimenticato, p. 30 L’albero e le fronde 1. Definizioni, p. 40 - 2. Madamina, il catalogo è questo, p. 42 - 3. Jobcentre, p. 52 Due piccioni con una fava 1. A quali condizioni conviene lavorare?, p. 55 -2. Back to work, p. 60 - 3. Da Liverpool a Scampia, p. 66 - 4. Il «Workfare» è illegale. La storia di Cait Reilly, p. 73 Sacrifici o cuccagna? 1. I dolori del giovan e Werther, ovvero dei terribili sacrifici dei tedeschi, p. 79 - 2. Wilhelm Meister si Perazzoli.indd 149 | |
| Scheda creata Sabato 7 giugno 2014 | |
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Dati aggiornati a settembre 2022
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