Descrizione | |
I fatti, i miti, la memoria dei Sacchi di Roma: devastazioni che avrebbero lasciato una traccia indelebile nell’immagine della città ma anche nei comportamenti, nei pensieri, nelle paure più profonde dei suoi cittadini. Un’avvincente indagine storiografica che ricorda come Roma si sia guadagnata la sua ‘eternità’ al prezzo di dolorosissime vicissitudini. Nel 386 i Galli la assalirono e conquistarono mettendola a ferro e fuoco per sette mesi. Nel 410 fu la volta dei Goti di Alarico che si gettaro no con furia per le strade di Roma, avidi di bottino e di facili prede. Nel 455 e nel 472 i Vandali devastarono indisturbati la città. Poi, i cinque assedi avvenuti tra il 535 e il 552, fino al Sacco dei Lanzichenecchi nel 1527. Per oltre un millennio, il mito della Città Eterna si è rovesciato nel suo più drammatico epilogo. Giuseppe Serao, “la Repubblica” Il saggio di Umberto Roberto ricostruisce le ricorrenti spoliazioni subite dalla città degli imperatori latini e dei papi a partire dal Sacco gallico del 386: un trauma terribile, presagio infausto della decadenza che avrebbe colpito l’Italia intera nei secoli successivi. Antonio Carioti, “la Lettura - Corriere della Sera” L'AUTORE Umberto Roberto è professore associato di Storia romana presso l’Università Europea di Roma e membro del dottorato di Filologia e Storia del mondo antico presso l’Università La Sapienza di Roma. È stato borsista della Alexander von Humboldt-Stiftung e ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Jena. Si occupa principalmente di storiografia antica e tardoantica e dei rapporti tra barbari e mondo romano. È stato coordinatore del comitato scientifico e curatore del catalogo della mostra “Roma e i barbari, III-VII sec.”, Palazzo Grassi, Venezia (26 gennaio-20 luglio 2008). | |
Scheda creata Sabato 5 luglio 2014 | |
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