Descrizione | |
Il filo conduttore di questo volume è tutto in una frase: “La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono” (Sap 2,24).
Cipriano delinea con fine maestria la figura dell’invidioso, in modo quasi tragicomico, e indica la via per superare il vizio, padre d’infiniti altri vizi e peccati, secondo l’insegnamento del Nuovo Testamento.
La trattazione inquadra soprattutto la gelosia e l’invidia, ritenute da Cipriano come il principio della vita viziosa; ma si allarga poi ad altri vizi e peccati tra i più gravi che da quelle derivano. Sotto questo aspetto, Cipriano sembra essere stato il primo autore cristiano a scrivere sui vizi capitali, un tema oggi di grande attualità. | |
Scheda creata Martedi' 22 luglio 2014 | |
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Dati aggiornati a ottobre 2014
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