Descrizione | |
Quotidianità, straordinarietà, uguaglianza, soggettività: quattro termini che la psicoanalisi ha sovvertito facendo vedere i legami strettissimi che li uniscono. Chi contrappone la straordinarietà alla quotidianità o l’uguaglianza alla soggettività nega la complessità dell’animo umano, adattandosi al tentativo in corso di ridurre l’individuo a macchina biologica o sociale. Scritto da un grande psicoanalista, questo libro restituisce il senso dell’impresa psicoanalitica, un’impresa letteralmente rivoluzionaria, che ha dischiuso all’umanità prospettive realistiche di emancipazione e libertà. Contro il buonismo dell’analista comprensivo e accogliente o l’implicito catastrofismo di chi vede psicosi dappertutto. Con molti esempi clinici tratti dalla pratica quotidiana, Semi mostra l’inesauribile ricchezza dell’inconscio e la sua alterità irriducibile e selvaggia, presenti in ciascuno di noi. Negare questa dimensione dell’animo umano significa prestarsi a creare un nuovo tipo di schiavo. | |
L'autore | |
Antonio Alberto Semi è membro ordinario con funzioni di training della Società psicoanalitica italiana ed è stato direttore della Rivista di Psicoanalisi. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, La coscienza in psicoanalisi (2003) e Il metodo delle libere associazioni (2011). | |
Scheda creata Mercoledi' 29 ottobre 2014 | |
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Dati aggiornati a giugno 2015
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