Descrizione | |
Nella Chiesa dei primi secoli, il marito di una donna infedele aveva la possibilità di ripudiarla – l’adulterio poneva fine al matrimonio in maniera irreversibile – e di vivere una nuova unione. In tutti gli altri casi, gli «adulteri» venivano sottoposti a una penitenza pubblica e ammessi alla riconciliazione e all’eucaristia dopo un certo periodo di tempo. Sulla base della testimonianza di Cipriano, intorno alla metà del III secolo esistevano due orientamenti: uno più rigorista, che si esprimev a soprattutto nelle comunità eretiche o scismatiche ed escludeva in alcuni casi la possibilità della riconciliazione, e uno più misericordioso, che riconosceva alla Chiesa la possibilità di rimettere tutti i peccati, anche i più gravi. Conoscere la prassi antica, indicata dal concilio di Nicea, consente di prefigurare anche per la Chiesa cattolica un nuovo approccio al problema del divorzio e del nuovo matrimonio, passando dall’attuale sistema giuridico a un più evangelico sistema penitenziale , come avviene da sempre nelle comunità cristiane d’Oriente. Sommario Gli scherzi dello Spirito. Papa Francesco e il giubileo della misericordia. 1. La persona umana centro e vertice della creazione. 2. Il matrimonio per il bene e la felicità della persona. 3. I matrimoni falliti e la misericordia del Signore e della Chiesa. 4. Una riforma nella Chiesa cattolica. 5. I primi secoli della Chiesa: monogamia e riammissione all’eucaristia in un secondo matrimonio. 6. Il canone 8 del primo concilio di Nicea. 7. La responsabilità degli sposi in ordine al matrimonio. 8. Un fondamento teologico per un cammino penitenziale. Il passaggio a un sistema penitenziale. Conclusione. Un nuovo inizio è possibile? E se fosse la seconda unione ciò che Dio ha veramente unito? Appunti per una ricerca bibliografica. | |
Scheda creata Martedi' 28 luglio 2015 | |
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