Descrizione | |
«Il cammino da percorrere può sembrarci assai lungo. Tuttavia, come mi scriveva un giorno dom Christian de Chergé: “Dio non ci chiede l’impossibile: ce lo dona!”. Saremo capaci di ricevere e di accogliere questo impossibile?». Il vescovo Claude Rault è stato legato da lunga e intensa amicizia ai monaci martiri di Tibhirine e al loro priore Christian de Chergé. La sua diocesi di Laghouat-Ghardaïa, nel Sahara, misura 2,5 milioni di kmq, ma conta poche decine di cattolici. Abitato come fosse una ca ttedrale, il deserto, al centro del racconto autobiografico di mons. Rault, diviene luogo santo di preghiera e di incontro spirituale con il fratello musulmano, come nel progetto interreligioso della Ribât Essalâm, il «Legame della pace». L’esperienza della Chiesa d’Algeria negli ultimi cinquant’anni – ovvero dopo l’indipendenza del paese – e in particolare quella di padre Claude ha molto da dire, nella sua singolarità, a chiunque si interroghi sulla testimonianza del Vangelo nel mondo contemporaneo. In particolare dove i cristiani si trovano in forte minoranza. | |
Scheda creata Venerdi' 2 ottobre 2015 | |
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