Descrizione | |
Un dialogo immaginario, di grande intensità, che mette in luce la figura straordinaria di Etty Hillesum e la ricerca di un senso all’esistenza, in un’epoca dominata dalla follia. Su Etty Hillesum sono stati versati fiumi d’inchiostro fin da quando questa figura complessa e controversa è stata “scoperta” attraverso il Diario e le Lettere. Ma, proprio per la sua complessità, per la varietà infinita di tematiche che la sua vita, il suo pensiero, le sue scelte mettono in luce, ogni nuova parola scritta su Etty può essere preziosa e originale. Tanto più se una scrittrice francese di origini algerine, Karima Berger, utilizza un artificio stilistico (che non è soltanto formale) per raccontare ancora una volta la vicenda esistenziale di questo personaggio straordinario. L’autrice prende spunto da un fatto vero. Quando viveva ad Amsterdam, Etty aveva appeso la fotografia di una ragazza marocchina sopra la sua scrivania. A volte si rivolgeva a questa figura orientale scrivendo il suo Diario.. . Partendo da questo dato, apparentemente marginale, la Berger dà voce alla “piccola marocchina dagli occhi animaleschi e limpidi”, che instaura così un dialogo di grande intensità con Etty Hillesum. Leggiamo nel libro: “Corrispondenze notevoli fra le vostre due vite vi rendono quasi sorelle, sorelle di ogni epoca, al di là delle culture o delle credenze o dei Paesi: un modo stranamente simile di vivere la preghiera, il vuoto, la scrittura, il corpo, l’abbandono, la fiducia in Dio, e che mai nessuno avrebbe osato immaginare tra un’ebrea olandese e una piccola araba marocchina”. Una complicità si crea, al di là delle differenze culturali, per raccontare il mondo e dargli senso. Nel confronto con il proprio secolo e i suoi pericoli, una lotta spirituale cresce nelle due donne, e la fecondità delle parole di Etty risuona più che mai in questo dialogo sognato tra anime attente. Dice la ragazza marocchina a Etty: “Sono lo straniero nella tua casa, il tuo altro, davanti agli altri, quegli st essi che accompagnerai con la tua presenza al campo di transito di Westerbork... La mia fotografia appesa al tuo muro è ben altro che un tocco di esotismo! Non è come chi si circonda di spiagge fiancheggiate da palme da cocco. Io rappresento la straniera, è il tuo modo di viaggiare, di uscire dai tuoi limiti, dalla tua piccola persona, come dici tu; io incarno quella cosa che non sei tu e per la quale nutri tanta passione, aiutandoti a riparare quella costipazione dell’anima i cui effetti devastanti ti hanno portata a decidere di tenere il tuo Diario. Sono l’altra o quell’alterità che hai sperimentato innanzitutto con te stessa, poiché ti senti così estranea al mondo”. | |
Scheda creata Lunedi' 23 novembre 2015 | |
© Libreria Campedèl - Piazza dei Martiri,27/d - 32100 Belluno - telefono +39.0437.943153 fax +39.0437.956904
Dati aggiornati a giugno 2016
* Offerta valida 30 giorni (fino ad esaurimento scorte)