Descrizione | |
Di lei credevamo di sapere tutto: dalla nascita a Kiev nel 1903 alla morte ad Auschwitz nel 1942 – dall’avventura del manoscritto di David Golder, inviato anonimo nel 1929 all’editore Grasset, al manoscritto salvato di Suite francese, apparso nel 2004 e tradotto ormai in trenta lingue.
Sbagliavamo: Philipponnat e Lienhardt ce lo dimostrano in questa biografia, che una volta tanto non sarà fuori luogo definire avvincente. Per tre anni, costantemente affiancati dalla figlia di Irène, Denise Epstein, gli autor i hanno consultato le carte inedite della scrittrice: la corrispondenza con gli editori come gli appunti presi a margine dei manoscritti, i diari come i taccuini di lavoro. Il risultato è una narrazione al tempo stesso emozionante e ricca di particolari inediti, in cui i due biografi riannodano i fili che sempre hanno unito la storia personale di Irène Némirovsky con i temi che sono al cuore dei suoi romanzi e dei suoi numerosi racconti: la famiglia, l’esilio, il denaro, la passione, l’ambizione – ma anche il rapporto di amore-odio tra madre e figlia, la ricerca dell’amore assoluto, la discendenza ebraica. Un’opera che non solo fa risorgere dall’oblio con una vividezza sorprendente le diverse fasi dell’esistenza di Irène (l’infanzia nella Russia prima imperiale e poi rivoluzionaria, la fuga prima in Finlandia e poi in Svezia, la giovinezza dorata in Francia, i rapporti con la società letteraria degli anni Trenta, gli sconvolgimenti della guerra, gli ultimi mesi di vita nel paesino dell’Isère dove si è rifugia ta con la famiglia), ma coglie e restituisce tutte le sfaccettature di una personalità complessa, affrontandone senza remore di alcun tipo anche gli aspetti più discussi e contraddittori. | |
Scheda creata Lunedi' 14 dicembre 2015 | |
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