Descrizione | |
Un’originale fiaba allegorica per adulti che, prendendo spunto dal famoso personaggio di Antoine de Saint-Exupéry, presenta le opere di misericordia corporale e spirituale, invitando il lettore ad abbandonare falsità ed egoismi. Don Maurizio De Sanctis, meglio conosciuto come Padre Nike (per l’abitudine di indossare sempre scarpe da ginnastica) è giornalista, dottore in Teologia Dogmatica e laureato in Psicologia, ama la musica e il rap (in passato, ballerino classico, aveva passato anche i l provino per entrare alla Scala). La sua è un’esperienza pastorale ricca, forte, molto concreta, fatta anche di gesti e decisioni che hanno suscitato una forte eco mediatica. Attingendo da questa esperienza pastorale e dal famoso libro scritto settant’anni fa da Antoine de Saint-Exupéry, propone un particolarissimo testo articolato in quattordici capitoli, in cui presenta le opere di misericordia corporale e spirituale utilizzando la forma letteraria della fiaba allegorica per adulti. Protagonista è un bambino, chiamato appunto piccolo principe, con il quale l’Autore dialoga e che si riconoscerà ben presto come Gesù bambino. Grazie alla guida e alle parole del piccolo principe, l’Autore guarda la realtà con occhi diversi, puri come quelli di un bambino: riesce ad andare oltre le apparenze e a vedere ciò che costituisce l’essenza delle cose e delle persone. Tale percorso conoscitivo si snoda attraverso le sette opere di misericordia corporale e le sette di misericordia spirituale. La misericordia è dunque l’essenza del cuore umano, ciò che lo rende simile a Dio. Scrive l’autore nella presentazione: “Vedete come le fiabe vivono e rivivono in noi. Per questo io e il piccolo principe abbiamo pensato di raccontarvi la nostra fiaba: la fiaba della misericordia. Dunque non si tratta di un trattato di teologia, ma di una fiaba sulle opere di misericordia corporale e spirituale: ogni capitolo racconta un’opera di misericordia. Da bravo predicatore vi posso assicurare che i discorsi teologici e le prediche annoiano più di ogni cosa, mentre i racconti, le fiabe, le parabole rendono vive le cose stesse. Ecco perché il piccolo principe parlava in parabole”. La fiaba è un invito ad abbandonare falsità ed egoismi e a recuperare maggiore autenticità sia con se stessi sia con gli altri: “Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno”, ricorda il piccolo principe. Perché l’essenziale è invisibile agli occhi, ma non agli occhi della fede. | |
Scheda creata Sabato 23 aprile 2016 | |
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Dati aggiornati a aprile 2016
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