Descrizione | |
Cosa può combinare un uomo, sulla soglia dei cinquanta, da solo in città mentre moglie e figli sono al mare? Per esempio, lasciarsi trascinare alla rocambolesca premiazione di un vecchio maestro del cinema, per poi infilarsi in lunghe discussioni - un occhio alla luna e uno alla birra - sul senso del tragico, la stabilità delle orbite planetarie, i sentimenti post lavatrice e la ricerca della felicità. Con lui, un gruppo di sgangherati amici: Giacomo che da promettente film-maker s i è ridotto a consegnare le pizze; Paola che si sente "fuori mercato" a trentacinque anni e arriverà a tentare un gesto estremo; Luigi, artista affermato, che si caccia in una relazione pericolosa dietro l'altra. Nessuno di loro è davvero felice, per quanto si sforzi di vivere seguendo i propri sentimenti. Ma in fondo chissà quanta parte ha la volontà, e quanta il caso, nelle nostre vite. E, soprattutto, quanta parte ha l'amore. Sulla scia delle "Attenuanti sentimentali", Antonio Pascale tratteggia con intelligenza e ironia il nostro tempo. Attraverso episodi esilaranti e digressioni tanto puntuali quanto svagate, ci colloca nel centro esatto del racconto, di fianco al suo protagonista così nevrotico e contemporaneo, così sentimentale e forse tragico, così simile a noi. "Sì, lo ammetto, a furia di contemplare il cielo la felicità era in notevole ritardo e gli eventi sentimentali, invece, sul punto di precipitare". Una recensione «La vita è un accumulo di risposte esatte date a l momento sbagliato». Quanto siamo disposti a rovinarci la vita pur di essere felici? Se questo fosse un romanzo tradizionale, il protagonista sarebbe un uomo che contempla il tramonto su una panchina interrogandosi sulla felicità, ignaro del fatto che di lí a poco gli eventi precipiteranno. Qui, invece, i veri protagonisti sono il tempo e il caos, esattamente come nelle nostre vite. Ecco perché dentro questo libro tutti si affannano a cercare un senso, con allegria e disperazione, provando a difendere prima di tutto la propria fragilità. In fondo, è come «scrivere versi sulla neve», e noi non possiamo che aspettare impazienti la prossima nevicata. | |
Scheda creata Mercoledi' 17 febbraio 2016 | |
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