Descrizione | |
Nell’ambito del cristianesimo primitivo, segnato dall’autorità indiscutibile di Paolo, la leadership femminile catalizza le tensioni interne alle Chiese e svela i meccanismi adottati per fare tacere le voci femminili che reclamano autonomia e possibilità di svolgere funzioni di autorità e di insegnamento. Due scritti del II secolo provenienti dall’Asia minore – le Lettere pastorali e gli Atti di Paolo e Tecla – riflettono i limiti sociali ed ecclesiali all’interno dei quali devono muoversi uomini e donne per poter essere «puri», a partire da abiti e ornamenti, e consentono di scoprire una resistenza femminile. Nel mondo antico, non tutte le donne, né tutte le comunità, si sono infatti arrese di fronte alle pressioni sociali e agli stereotipi culturali. Sommario Introduzione. I. L’emancipazione delle donne nella Roma imperiale. II. In esodo verso una nuova identità. III. La discussione sulla leadership femminile in Asia Minore. IV. Disobbedienti figlie di Eva. V. L’autonomia femminile: una minaccia alla struttura soci o-religiosa. VI. L’ambiguità della visione sociale sugli ornamenti femminili, VII. Il matrimonio e la maternità: espressioni di onorabilità sociale. VIII. Timore e controllo della mulier docta. IX. Le itineranti figlie della Sapienza. Conclusione. | |
Scheda creata Giovedi' 31 marzo 2016 | |
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