Descrizione | |
Non c’è scienziato, nella storia, che abbia goduto il successo mediatico di Albert Einstein: un po’ per l’astrusità delle sue teorie, tanto famose quanto incomprese, un po’ per i suoi capelli arruffati, il suo volto bonario, le sue battute simpatiche... Eppure la sua vita e le sue idee sono molto meno conosciute di quello che si crede, al punto che ancora oggi “relatività” fa rima, per molti, con relativismo, quando invece «la relatività non è affatto una teoria del relativo, ma piuttosto dell’assoluto».
Il fascino di Einstein sta certamente nel ruolo che egli ebbe nello sconvolgere la fisica classica, ma anche nel dibattito filosofico che le sue teorie sollevarono, scatenando reazioni violente sia presso i nazisti, che presso i comunisti. Accusato di essere promotore di una “fisica ebraica”, dai primi, di una fisica anti-materialista, dai secondi, Einstein si trovò coinvolto in tutti gli snodi dei primi cinquant’anni del Novecento: avversò la Prima Guerra Mondiale, lottò contro il nazismo, prese posizione riguardo all’URSS, si trovò coinvolto nel grande dibattito sulla bomba atomica... L’uomo che amava guardare le stelle al chiaro di luna, suonando il violino, che aveva il carattere di un bambino sempre meravigliato, fu anche un filosofo e, a modo suo, un teologo: nelle sue riflessioni tornano di frequente, e non a caso, parole come tempo, spazio, materia, Dio, mistero, miracolo, fede... «Conosco qualcosa della natura – diceva –, ma quasi nulla sugli uomini», eppure «Voglio sapere come Dio ha creato l'universo... Mi interessa conoscere il suo pensiero». Francesco Agnoli - Dottore in Filosofia, insegna Storia e Filosofia nei licei, ed è autore di numerosi saggi, oltre che essere giornalista de Il Foglio. | |
Scheda creata Lunedi' 11 aprile 2016 | |
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