Descrizione | |
Riflessioni, provocazioni, confronti e testimonianze sul tema della giustizia riparativa: una giustizia che tenga conto della riabilitazione della dignità della vittima e promuova la riconciliazione tra vittime e rei. Ogni offesa morale o materiale alla persona inscrive nella sua umanità una ferita profonda. Eppure, spesso la pena inflitta a chi ha commesso un reato non tiene conto della riabilitazione della dignità della vittima, così come restano poco noti gli sforzi di riconciliazione tra vittime e rei. Una visione puramente retributiva di giustizia risponde alla domanda di bene per tutti? Che cosa accade quando si capovolge l’idea corrente di giustizia per guardarla in una prospettiva di riconciliazione? Di questo si occupa la giustizia riparativa. La riparazione comprende un percorso articolato in alcuni passaggi fondamentali: il riconoscimento, da parte del reo, della propria responsabilità; la sua comprensione dell’esperienza di vittimizzazione subita dalla vittima e del danno recato al l’intera comunità; l’elaborazione, da parte della vittima, della propria esperienza di dolore. Il nuovo libro di Francesco Occhetta “La giustizia capovolta. Dal dolore alla riconciliazione” affronta la questione con un doppio respiro: nella prima parte l’Autore illustra il fondamento giuridico e biblico della giustizia riparativa, descrive lo stato di salute delle carceri in Italia, riporta esperienze di riconciliazione; nella seconda parte sono raccolti dialoghi sulla giustizia con Francesco Cananzi, membro del CSM; Daniela Marcone, vicepresidente di Libera; Guido Chiaretti, presidente dell’associazione di volontariato carcerario Sesta Opera San Fedele; don Virgilio Balducchi, ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane. Scrive nella prefazione don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera: “La giustizia riparativa è, prima di un sistema giuridico, un prodotto culturale, capace di promuovere percorsi di riconciliazione senza dimenticare le esigenze della giustizia retributiva, incentrata sul rapporto tra il reato e la pena, e della giustizia riabilitativa, più attenta al recupero del detenuto”. E, nella postfazione, Gian Maria Flick, già Ministro di Grazia e Giustizia (1996-1998) e Presidente della Corte Costituzionale (2008-2209): “È una tendenza che va al di là del dovere di giustizia e di solidarietà di ricordare la vittima; di rispettarla e considerarla; di ascoltarla e aiutarla essendole vicini; di consentirle una rappresentanza adeguata. Non bastano le leggi di riforma. Occorrono prima di tutto società e cultura”. | |
Scheda creata Venerdi' 22 aprile 2016 | |
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Dati aggiornati a gennaio 2017
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