Descrizione | |
«La vita dell’uomo è dominata dalla parola o dal denaro». Se l’aforisma di Menandro ha resistito all’urto di più di venti secoli di storia e la commedia umana dell’oggi si specchia ancora in quella scheggia di pensiero, i banchieri centrali sono gli uomini e le donne più potenti del mondo. Con il celebre «whatever it takes» Mario Draghi entra nella storia e quella frase, emblematica del misterioso legame che esiste fra moneta, fiducia e parola, vale un «alea jacta est». Dalle parole dei banc hieri centrali derivano i comportamenti del mercato e molto di ciò che l’economia riverbera nella nostra vita di tutti i giorni. Se per anni hanno privilegiato una comunicazione oracolare, volutamente oscura e misticheggiante, oggi, al contrario, i governatori si confrontano con la nuova strategia della trasparenza e con le conferenze stampa. E le loro parole sono atti. Ma la lingua della sovranità monetaria si contamina con la lingua della sovranità politica e per i banchieri centrali si verifica il paradosso che, mentre sono creduti onnipotenti, diventano capro espiatorio se l’economia e le aspettative non vanno nella direzione del miglioramento, per cause, peraltro, non imputabili a ciò che compete loro. | |
L'autore | |
Alberto Orioli è vice direttore e editorialista del «Sole 24 ore». Ha pubblicato nel 2010 con il Presidente Carlo Azeglio Ciampi «Non è il paese che sognavo» (Il Saggiatore) e nel 2014 «Figli di papà a chi? Storia del Movimento che ha cambiato la Confindustria» (Ed. Il S ole 24 ore). | |
Scheda creata Lunedi' 7 novembre 2016 | |
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Dati aggiornati a marzo 2017
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