Descrizione | |
Fabio Piuzzi avanza l’ipotesi, ammiccante e sornione con una punta di orgoglio friulano, che Romeo e Giulietta non siano veronesi, ma i rampolli di una nobile e potente famiglia della Patrie furlana medievale: Luigi Da Porto alias Romeo e Lucina Savorgnan alias Giulietta. A scoprirlo è il professore universitario scozzese, gran letterato, Grahame Cameron, coadiuvato dalla sua assistente Marianna Covre. Luigi Da Porto, nella novella Giulietta scritta nel 1517, che molto probabilmente ha poi influenzato Shakespeare, avrebbe evocato dei fatti avvenuti a Udine nel 1511, di cui sarebbero stati protagonisti in prima persona lo stesso Luigi Da Porto e la giovane Lucina dei Savorgnan. Il Da Porto avrebbe annotato degli appunti sulla vicenda dei due innamorati in un Taccuino, sul quale erano stati in precedenza riportati disegni, simboli e brevi testi esoterici, andato poi perduto. Cameron sarà assassinato mentre si trova nell’archivio della villa cinquecentesca dei Boccastorta, nella campagna verso Palman ova, per delle ricerche riguardanti appunto il “Taccuino segreto”. Da questo momento personaggio centrale del libro sarà Marianna Covre, la quale ha ricevuto nella segreteria telefonica un messaggio con un sonetto in latino di difficile interpretazione, trasmessole dal professor Cameron poco prima di essere ucciso. Il sonetto non contiene solo la formula per evocare una misteriosa e sibillina figura di donna (l’oscura Signora) che sarebbe stata in grado di conferire una morte apparente a chi ne era toccato, ma indicherebbe anche la soluzione per ritrovare materialmente il Taccuino stesso. Sarà padre Massimiliano dei Cappuccini di Castelmonte, delineato mirabilmente da Piuzzi, ad aiutare la studiosa friulana a risolvere l’enigma. Sulle tracce del Taccuino si sono messi però anche due misteriosi personaggi, Nefertiti e Anima Nera, e un’organizzazione chiamata “Fratellanza Veronese”… La città di Udine fa da sfondo suggestivo a tutta l’opera, con le sue piazze e i suoi palazzi, la Loggia del Lionello, il Castello, Casa Cavazzini, la sua gente e le sue osterie tra cui primeggia l’ambiente caratteristico del Vecchio Stallo; e poi si staglia il Friuli con la sua storia e il suo fascino ancestrale. Via via, nel Taccuino segreto di Romeo e Giulietta, il ritmo stilistico dello scrittore friulano si fa serrato e travolgente: egli sa unire gli ingredienti classici della cronaca nera con il pathos e le atmosfere dei personaggi della tragedia greca. Piuzzi muove, con una lingua secca e incalzante, i prot agonisti come su di un palcoscenico all’aperto; li cesella e li slancia, non abbandonandoli a se stessi, ma dentro un ordine preciso e materico, verso una sorta di destino ignoto e inquietante. | |
Scheda creata Mercoledi' 11 gennaio 2017 | |
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