Descrizione | |
Un commento spirituale al Vangelo di Giovanni nelle pagine che ripercorrono le ultime ore di vita di Gesù e che tramandano, in particolare, il suo lascito ai Dodici. È proprio lì che i sentimenti del momento solenne si intrecciano con il dramma della Passione imminente – avvenimento atteso, temuto e già iniziato.
Nell’intimità del cenacolo, Gesù trascorre con i discepoli gli ultimi momenti prima della Passione. È desideroso di rivelare i suoi segreti e di affidare loro il suo “testamento”, la sua parola di vita. Vuol far nascere nel cuore di ogni discepolo una comunione piena con lui, suscitando un’esistenza di amore che apra anzi la persona all’origine trinitaria del proprio essere. Perché la realtà della vita è data in forma piena dall’agáp : qui l’uomo conosce Dio e partecipa alla vita stessa di Dio. I discorsi di Gesù «sono come fiotti di sangue sgorgati dal suo cuore gonfio d’emozione e prossimo a spezzarsi». Al ricordo del passato è legata la visione del futuro. I sentimenti del momento solenne si intrecciano con la tensione drammatica provocata dalla imminenza della Passione – avvenimento atteso, temuto e già iniziato. Questo commento originale alle pagine del Vangelo di Giovanni opera una sintesi tra esegesi critica e intelligenza spirituale delle Scritture, secondo lo spirito dei Padri, particolarmente importante anche per la chiesa e per il mondo di oggi, in vista di un’efficace evangelizzazione. Commento Le parole più belle e coinvolgenti che Gesù ha lasciato ai suoi discepoli e alla sua chiesa meditate da uno specialista di Giovanni | |
Scheda creata Domenica 19 febbraio 2017 | |
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