Descrizione | |
Il volume racconta l'arte dell'Ottocento con vivacità e rigore, intrecciando diverse attenzioni: la specifica evoluzione dei linguaggi artistici; la trasformazione del sistema artistico, segnato dalla contestazione delle esposizioni statali, dall'affermazione delle gallerie private, dalle iniziative autonome di pittori e scultori; e, infine, le accelerazioni e le inerzie della storia politica e sociale.
E l'arte di un secolo inquieto, nel quale non soltanto si ridefinisce il ruolo dell'artista, ma anche que llo del pubblico, della critica e del mercato. In esso si affacciano nuove sensibilità e lo sguardo degli artisti sulla realtà tende ad ampliarsi, abbracciando originali soluzioni espressive e contenutistiche. Pur non rinunciando alla lettura di opere fondamentali (dal Radeau de la Meduse di Géricault e Olympia di Manet alle ardite soluzioni plastiche di Rodin, alle provocazioni di Degas, fino all'ostinata modernità di Cézanne), ogni capitolo affronta, innanzitutto, singoli nuclei tematici: Scelte di stile (con la voga medievalistica, i Salon, la pittura di paesaggio); Le forme dell'impegno (con al centro Delacroix, Daumier, Courbete i macchiaioli); mentre La logica dello sguardo si muove da Manet verso gli impressionisti e i postimpressionisti, l'ultimo capitolo ripercorre l'intero secolo dal punto di vista delle fonti esotiche e primitive, per chiudersi sull'arte simbolista. Le opere analizzate nella seconda parte offrono un ventaglio il più possibile ampio delle diverse declinazioni stilistiche, affiancand o agli autori più innovativi esempi d'impianto più tradizionale (Ingres e Turner, ma anche Delaroche; Ensor e Van Gogh, ma anche Alma-Tadema), fino a lambire il Novecento con l'analisi di opere di Segantini, Pellizza da Volpedo e Klimt. | |
Scheda creata Martedi' 21 marzo 2017 | |
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