Descrizione | |
La libertà politica, secondo Benjamin Constant, permette ai membri di una comunità di influenzarne i modi di governo, di elevare proteste per qualcosa che è giudicato contrario al bene comune, di porre qualcuno nella posizione di guida e di sostituirlo se necessario. Sembra il minimo. Eppure attualmente neanche metà degli Stati del mondo possono dirsi pienamente liberi. Perché la libertà politica si perde. La storia ne offre molti esempi: dai tiranni di Atene fino a Mussolini, è possibile verificare quanta libertà politica sia stata conculcata o addirittura eclissata per anni, decenni o secoli. Ed emergono meccanismi ricorrenti: l’uso della forza, la manipolazione delle opinioni, le messe in scena della propaganda, il ricorso ai plebisciti. Gli stessi rischi si ripropongono agli attuali sistemi politici e lasciano aperta una domanda di fondo alla quale occorre sempre tornare: oggi stiamo davvero esercitando la nostra libertà politica? . | |
L'autore | |
Giampiero Brunelli (Roma, 1968) è doce nte di Storia delle Istituzioni politiche presso il Dipartimento di Storia Culture Religioni dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” | |
Scheda creata Sabato 25 marzo 2017 | |
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Dati aggiornati a ottobre 2017
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