Descrizione | |
In una serie di lettere appassionate e appassionanti, la pittrice messicana Frida Kahlo (1907-1954), oggi considerata fra le artiste più significative del ventesimo secolo, racconta la sua vita e la sua arte, le sue tragedie e i suoi sogni. E' una vita, la sua, segnata ferocemente dal dolore: la poliomielite, contratta da piccola, la rende per sempre claudicante, mentre un incidente stradale, quando ha appena diciotto anni, la lascia parzialmente invalida, costringendola da quel momento a sottoporsi a continue e penose operazioni. Ma, soprattutto, la sua è una vita segnata dalla passione: dal giovanile legame con Alejandro, inesorabilmente logorato dall'incidente, al lacerante rapporto con il grande artista Diego Rivera, ad altri amori e altre amicizie, vissuti sempre con disperata tenerezza. Ugualmente tenace e visionario è il suo amore per la pittura, che la avvicina a Breton e ai surrealisti francesi (ai quali però non risparmia i più velenosi sarcasmi), come l'interesse per la politica, che la porta ad aderire al marxismo e a frequentare Trockij. Le lettere di Frida Kahlo, qui raccolte per la prima volta organicamente, ci fanno rivivere da vicino i suoi incontri e ci rivelano i suoi pensieri. Cariche in ugual misura di sofferenza e gioia di vivere, queste pagine sono come un suo autoritratto: uno di quegli autoritratti luminosi in cui Frida si dipingeva sulla carrozza accanto al cavalletto, mentre intingeva il pennello non nella tavolozza, ma nel suo cuore. (Elena Pontiggia) | |
Scheda creata Mercoledi' 19 aprile 2017 | |
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