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MONTINARI G.
Lavorare sui confini
immagine di copertina
Autore:
MONTINARI G.
Titolo:
Lavorare sui confini
Derscrizione:
I contorni mal definiti della patologia psichiatrica
*Psichiatria
Editore:
Franco Angeli
Data di edizione:
aprile 2017
Pagine:
133
dimensioni cm.:
15,5x23
ISBN13:
9788891751171
Codice:
294417
Collana:
Le Professioni nel sociale
Prezzo:
18.00. Nostra offerta con sconto 10%: € 16.20 *
Disponibilità:
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Dati aggiornati a marzo 2018
* Offerta valida 30 giorni (fino ad esaurimento scorte)
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MONTINARI G., Lavorare sui confini, Franco Angeli in campedel.it
Descrizione
Sintomi e comportamenti patologici dei pazienti psichiatrici si formano in funzione di variabili relative a un'area molto più ampia e mal definita di quella che i curanti ritengono di controllare nei loro interventi.

I vuoti e le discontinuità, che immancabilmente si creano, vengono percepiti dai pazienti con estrema sensibilità e visti come incongruenze incomprensibili, che, se non rilevate e ancor meno sanate dai loro curanti, si traducono in gravi difficoltà di contatto con questi ultimi e in ulteriore fonte di patologia.
L'incontro personale con i pazienti più impegnativi e il contestuale avvio di un processo terapeutico-riabilitativo passano necessariamente per la costruzione di un contenitore unitario e coeso, capace di aggregare armonicamente realtà umane, socioorganizzative e amministrative, tutte molto importanti per il paziente, ma di solito discordanti e tendenti alla reciproca esclusione. E spesso addirittura nascoste.

È pertanto compito prioritario dei gruppi di lavoro individuare e integrare con forza le componenti più significative del mondo del singolo paziente: all'esterno della struttura terapeutica, i famigliari, i servizi invianti, gli amministratori di sostegno e tutto il mondo giudiziario, fino a singoli ambienti o persone rilevanti per il paziente stesso; all'interno della struttura, realtà altrettanto divergenti, come ruoli e professionalità non collegate, tecniche e approcci non coordinati, mancato affiatamento del gruppo curante e stili relazionali impropri.

L'assenza o il cattivo funzionamento di uno o più di questi elementi e la perdita di coesione tra di loro costituiscono discontinuità patogene, perché ricalcano strutturalmente e aggravano quello che è il problema principale dei pazienti: la problematica gestione dei propri confini.
Mancanza di motivazione al cambiamento, collaborazione solo formale, incomunicabilità, agìti e aggravamenti clinici sono la puntuale risposta dei pazienti alle carenze di coesione del loro contenitore terapeutico. Tutte modalità espressive e comportamentali che, se lette e capite in maniera adeguata, contengono in sé le indicazioni per la messa in atto di interventi correttivi, talvolta determinanti.
Grazie alla sua lunga esperienza specifica, l'Autore affronta queste tematiche e propone molti punti di vista inediti e numerosi suggerimenti operativi.
Scheda creata Mercoledi' 19 aprile 2017

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