Descrizione | |
Sminare il terrorismo, decostruirne la storia, è il percorso seguito da questo libro che affronta le questioni sollevate dal terrore planetario. Lo sguardo si concentra sulla scena dell'attentato, quel tentativo di forzare il ritmo della storia che sfida la sovranità, non per mostrare l'abisso, ma per soppiantarla. Perciò terrore e rivoluzione, spesso confusi, vanno separati. Piuttosto il terrorismo è lo spettro della sovranità moderna, sempre tentata di invocarlo. Di qui l'esigenza di ridescrivere la fig
ura del terrorista che non è un nichilista, ma mira a un progetto politico o teologico-politico. Mentre affiora l'itinerario verso il terrore dei «cavalieri postmoderni dell'apocalisse», vengono considerati gli effetti di una violenza che colpisce la vittima nella sua nuda vulnerabilità. Questo terrorismo non può essere imputato alla religione. Sullo sfondo di un confronto fra sinistra e jihad si erge il terrore del capitalismo globale, emerge quell'insonnia poliziesca che sostenta la nuova fobocrazia.
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L'autrice | |
Donatella Di Cesare insegna Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma; è una delle filosofe piú presenti nel dibattito pubblico e internazionale sia accademico sia mediatico. Ha studiato il tema della violenza nelle sue diverse forme e ha affrontato la questione della Shoah indicando nella disumanizzazione dell'universo concentrazionario un nuovo indispensabile punto di avvio per la filosofia. Collabora con il «Corriere della Sera». Tra i suoi ultimi libri ricordiamo Heidegger e gli ebrei. I «Quadern i neri» (2014 e 2016) e Tortura (2016), entrambi usciti da Bollati Boringhieri. Per Einaudi ha pubblicato Terrore e modernità (2017). | |
Scheda creata Mercoledi' 17 maggio 2017 | |
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