Descrizione | |
Definire l’ateismo al singolare può risultare un’operazione imprecisa e fuorviante; sarebbe più corretto parlare di ateismi, vista la varietà delle forme, dei contenuti e degli orientamenti. In ambito teologico la percezione è mutata profondamente e ha abbandonato i toni apologetici passando a un’attività di analisi e a una riflessione sulla testimonianza della speranza cristiana e della freschezza evangelica.
Nell’ottica di Gallagher l’ateismo contemporaneo è da ricondurre alla crisi culturale che si è prodotta con la scomparsa dallo scenario europeo di personalità dotate di spirito enciclopedico e di cultura universale.
Se, da un lato, il perfezionamento della ricerca scientifica e la moltiplicazione degli ambiti hanno prodotto risultati eccellenti e lodevoli, dall’altro hanno provocato una frattura nel mondo del sapere che ha avuto ricadute sia nell’elaborazione teologica sia nella percezione che gli uomini hanno di Dio. Sommario I. La costellazione della non credenza. II. Il dibattito sulla non credenza nel Concilio Vaticano II. III. Cultura contemporanea versus fede cristiana? IV. Il crocifisso-risorto nella città secolare. V. Per una teologia dell’ateismo. L’elaborazione di Karl Rahner e di Joseph Ratzinger. VI. La teologia negativa. Pertinenza e pericolo. VII. Il fenomeno del nuovo ateismo. VIII. Per una pastorale rinnovata. Bibliografia. | |
note sull'autore Michael | |
Paul Gallagher (1939-2015), gesuita irlandese, ha insegnato Letteratura inglese all’Univ ersity College di Dublino. Ha vissuto a Roma per oltre vent’anni, dove è stato docente di Teologia fondamentale alla Pontificia Università Gregoriana e rettore del Collegio Bellarmino. Il quotidiano The Irish Times lo ha annoverato tra i più influenti intellettuali irlandesi contemporanei. | |
Scheda creata Mercoledi' 22 novembre 2017 | |
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