Descrizione | |
Sei matto. E lei gli aveva dato un bacio, di quelli veri, lunghi, di quelli con i sogni dentro. Sei matto, aveva ripetuto”come il vento. Come la tramontana. E' Claudia, l'amica di Nico di cui Gabriele Clima traccia una quasi biografia della sua adolescenza problematica, difficile, come, d'altronde, lo sono tutte. Quasi una biografia. Nel romanzo parla di più il silenzio della mamma di Nico, l'incapacità del padre di capire il suo dolore, la sua rabbia, le sue paure ed , emblematica, l'assenza educativa degli insegnati nonostante uno di loro avesse pur compreso che Nico era sì a volte violento, ma aveva anche una capacità geniale, quasi da consolidato artista, nel trasformare ciò che si sentiva dentro di sé in forme e colori con cui poi inondava il muro della sua cameretta che regolarmente poi il padre sbiancava. Un padre dunque senza autorevolezza se non quella del predominio, dell'arroganza, che non capiva la paura che a volte travolgeva la mente di Nico: una paura che assumeva le sembianze del lupo, dalla cui ferocia Nico doveva, voleva difendersi: le sue azioni diventavano allora inconsulte, incontrollabili, per lasciarlo poi nudo di fronte a una realtà che, gli diranno, non era quella che la sua mente aveva elaborato. Ma “la stanza del lupo” non è solo questo è anche una tenera storia d'amore. Mi piace riportare alcune righe del romanzo “Chi era lei, Claudia, che la mano tracciava in automatico, Claudia e il suo vestito di sole e di limoni, Claudia e le sue mani che lo accarezzavano, Claudia e la sua bocca, in cui il sole e i limoni si incontrano e si potevano succhiare come nettare. Claudia che guardava il sole tramontare, Claudia che si girava e gli sorrideva. Claudia, Claudia, Claudia. La sua parte più vera e più profonda. Claudia la sua parte migliori." | |
Scheda creata Giovedi' 3 maggio 2018 | |
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