Descrizione | |
Jo Nesbo, Shakespeare e Il presidente dell'Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone “Perché gli uomini, anche i più onesti a apparentemente incorruttibili, sono come argilla bagnata, si lasciano plasmare dall’occasione, dal movente e dalle parole. Domani potrebbero fare tranquillamente ciò che fino a ieri sarebbe stato impensabile. Sì, quella era l’unica cosa inconfutabile, l’unica di cui si potesse essere certi: il cuore è avido.” Siamo con il romanzo di Jo Nesbo, Macbeth: un thriller ambientato in una citta' industriale degli anni 70 dello scorso secolo, ma che ricalca, non solo nel titolo, la tragedia di Shakespeare, pubblicata nel 1623, che drammatizza i catastrofici effetti dell'ambizione politica per coloro che cercano il potere per il proprio interesse personale. La domanda posta da Jo Nesbo non lascia scampo, è all'ordine del giorno di ogni tempo. Commentando la vita del biblico re Saul, mille anni a.C, Paolo Curtaz scrive: “Quando chi ha il potere si sostituisce a DIO d iventa un mostro, un demone, una catastrofe”. Clara Sanchez nel suo romanzo L'amante silenzioso fa dire a padre Andres “Ma io non sono come voi (corrotti).Io voglio i soldi per la missione, per i poveri”. Il cuore dell'uomo è avido. Anche il suo. confessa Lady Macbeth; un cuore che a volte malediceva e altre volte benediva, che le aveva procurato ricchezza, ma l'aveva anche privata di tutto. Il cuore avido mira al potere. E' una cosa inconfutabile, l'unica di cui si potesse essere certi. Ma la brama di potere ha tantissime sfaccettature. Il potere come storia di avidità, il potere come dominio, il potere come servizio, il potere per fare la rivoluzione, il potere come onnipotenza, il potere come autorevolezza... Troviamo tutte queste declinazione nel Macbeth di Nesbo (come d'altronde in quello di Shakespeare.) Con Nesbo si diceva siamo in una città industriale del 1970. Una città dove il settore industriale aveva chiuso, la disoccupazione era alle stelle, la po vertà diffusa, la droga correva a fiumi, l'imprenditoria governava il mondo del gioco d'azzardo e della droga e la corruzione ha il volto del potere delle forze dell'ordine e dell'amministrazione pubblica. Una corruzione che parla con le armi, uccide, uccide, ma prima ha annebbiato l'anima del popolo che ora arranca senza stimoli, prospettive, speranza. Succube di ogni imbonitore, schiavo della magia e dei “guru” di turno. Ecco perché mi permetto di consigliare questo libro prima di tutto al presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone di cui ho letto due libri e che mi hanno convinto che della corruzione egli abbia capito veramente poco, pochissimo. Ma è un romanzo, un thriller che si legge con piacere, con avidità, pagina dopo pagina. A volte si incorre in situazioni forse estreme, al limite della credibilità, ma Jo Nesbo doveva seguire la traccia del Machbet di Shakspeare e anche per questo la lettura sarà piacevolissima. Noè Zanette Quaderni Bellunesi | |
Scheda creata Sabato 12 maggio 2018 | |
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Dati aggiornati a settembre 2019
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