Descrizione | |
Nel 1897 Belluno accese la luce per la prima volta. L'avevano già fatto, in provincia, Santa Giustina e Longarone. Nonostante Belluno avesse in casa un discreto torrente, l'Ardo, l'energia elettrica se l'andò a prendere lontano, a Cesiomaggiore, tirando una linea di 26 chilometri, ma il motivo c'era, come vedremo. Anche se mancò il primato, centrò un altro record: quello di aver realizzato la prima centrale idroelettrica di grande potenza, naturalmente per quei tempi. L'evento si intreccia con altre questio
ni di rilievo, prime fra tutte i progetti di municipalizzazione dei servizi pubblici e l'affacciarsi della Sade nell'ambito non solo provinciale, ma regionale. Oltre a ricostruire le vicende tecnologiche l’autore da conto dell’acceso dibattito di quegli anni e dei successivi, segnati da polemiche politiche e tecniche e da lunghe vertenze giudiziarie relative al rispetto del contratto di servizio, alla possibile gestione in proprio grazie alla prima legge sulle municipalizzazioni del 1903, ad una serie di passaggi da una società all’altra che portarono alla fine ad approdare alla Sade. Sono tutte storie di un’unica vicenda, per nulla secondarie. Il testo è accompagnato da numerose fotografie dell’epoca | |
L’autore | |
![]() | Toni Sirena è giornalista e vive a Belluno. Ha lavorato per i quotidiani «La Nuova Venezia», «Il Mattino di Padova», «Il Corriere delle Alpi», «Il Trentino», «L’Alto Adige». Tra i suoi libri ricordiamo “I delitti di Alleghe. Le verità oscurate” (2008), “Uomini e alberi “ (2009), “La montagna assassina. Colpevoli e innocenti dei delitti di Alleghe” (2010), “Morte al tiranno. Quattro storie per la libertà” (2011), “Belluno in guerra 1915-18 (2013), “Le dighe della provincia di Belluno. Storia e immagini” (2016) e “Il ponte delle disgrazie” (2017). |
Scheda creata Giovedi' 13 febbraio 2020 | |
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