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Padre nostro. Riscritture civili di una preghiera tra musica e letteratura di Alberto Sebastiani Editore: EDB Collana: Lapislazzuli Data di Pubblicazione: maggio 2020 La preghiera del Padre nostro è stata di recente ripensata e riscritta da due teologi, Vito Mancuso e José Tolentino Mendonça, dal gruppo folk rock dei Gang, dal cantautore Vasco Brondi (meglio noto come Le luci della centrale elettrica), dal gruppo di rock alternativo Il Teatro degli Orrori e dallo scrittore Err i De Luca. L'analisi delle loro rielaborazioni mostra un comune denominatore: l'intenzione di responsabilizzare l'uomo - nella sua relazione con l'altro, con sé e con il mondo - facendo leva su un testo condiviso. A pochi chilometri da Bordeaux vive un monaco vietnamita che è una delle voci più alte della spiritualità di ogni tempo: Thich Nhat Hanh. Qui, nel 1982, ha fondato il Villaggio dei Pruni, una vera e propria oasi buddhista accessibile a tutti, così come accessibili appaiono, leggendo i suoi testi, una religione e una concezione del mondo molto lontane dall'Occidente. Ma non è il fascino dell'esotico a sedurre chi arriva in questo luogo. <br> Come il lettore contasterà attraverso il racconto degli autori - osservatori dall'interno della quotidianità dei monaci e delle monache che risiedono al Villaggio dei Pruni e le testimonianze dei partecipanti ai ritiri che vi si tengono, ciò che colpisce, e magari disorienta, è la semplicità dell'esistenza che vi viene condotta. "Innanzitutto bisogna imparare a respirare" afferma Thich Nhat Hanh.<br> E dal respiro consapevole, cuore di tutto il suo insegnamento, si snoda un percorso spirituale che coinvolge ogni momento della giornata: dai pasti alla meditazione, dal lavoro alle relazioni interpersonali. Ogni gesto è importante se vissuto nel momento presente. Uomini e donne di diverse nazionalità e di diverse religioni ci narrano il modo in cui vivono giorno dopo giorno la Piena Consapevolezza. Le loro parole, appassionate e spontanee, esprimono tutta la forza di un pensiero più che mai attuale in un periodo funestato dall'intolleranza religiosa. A pochi chilometri da Bordeaux vive un monaco vietnamita che è una delle voci più alte della spiritualità di ogni tempo: Thich Nhat Hanh. Qui, nel 1982, ha fondato il Villaggio dei Pruni, una vera e propria oasi buddhista accessibile a tutti, così come accessibili appaiono, leggendo i suoi testi, una religione e una concezione del mondo molto lontane dall'Occidente. Ma non è il fascino dell'esotico a sedurre chi arriva in questo luogo. Come il lettore contasterà attraverso il racconto degli autori - osservatori dall'interno della quotidianità dei monaci e delle monache che risiedono al Villaggio dei Pruni e le testimonianze dei partecipanti ai ritiri che vi si tengono, ciò che colpisce, e magari disorienta, è la semplicità dell'esistenza che vi viene condotta. "Innanzitutto bisogna imparare a respirare" afferma Thich Nhat Hanh.<br> E dal respiro consapevole, cuore di tutto il suo insegnamento, si snoda un percorso spirituale che coinvolge ogni momento della giornata: dai pasti alla meditazione, dal lavoro alle relazioni interpersonali. Ogni gesto è importante se vissuto nel momento presente. Uomini e donne di diverse nazionalità e di diverse religioni ci narrano il modo in cui vivono giorno dopo giorno la Piena Consapevolezza. Le loro parole, appassionate e spontanee, esprimono tutta la forza di un pensiero più che mai attuale in un periodo funestato dall'intolleranza religiosa. Libreria Campedèl
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Scheda creata Venerdi' 15 maggio 2020 | |
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