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Andreotti, la Chiesa e la «solidarietą nazionale» Augusto D'Angelo pubblicato da Studium Collana La cultura Giulio Andreotti nei primi anni Sessanta era stato avversario della formula di centrosinistra ed all'inizio dei Settanta era contrario ad ogni apertura al PCI. Ma a metą del decennio, per volontą di Aldo Moro, fu chiamato a guidare i governi che si avvalsero dell'astensione e poi del sostegno esterno del PCI. Fu scelto, in uno dei momenti pił difficili della storia della Repubblica, come garante della «solidarietą nazionale» nei confronti degli alleati occidentali e verso il fronte interno pił problematico, quello della Chiesa cattolica. Ed č su questo tema che, in prevalenza, le pagine di questo volume fermano la loro attenzione. L'interlocuzione a vari livelli con il mondo cattolico permette di comprendere meglio quale sia stato lo sforzo di Andreotti per garantire all'esperimento uno spazio di evoluzione che si giovasse del riserbo della Chiesa e permettesse di contrastare g li avversari della collaborazione con i comunisti. Illumina, inoltre, l'atteggiamento dell'uomo politico nei confronti del PCI nel periodo della «solidarietą». Andreotti sostenne la validitą di quella politica anche davanti alla Santa Sede, convinto che, dato il quadro parlamentare e la forza elettorale del PCI, la collaborazione dovesse assumere un carattere strategico per far fronte al risanamento economico-finanziario e rispondere alla minaccia terroristica che contava su una consistente area di fiancheggiamento e di consenso. Libreria Campedčl Belluno | |
Scheda creata Domenica 13 dicembre 2020 | |
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