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recensione di Dario Ferilli Venerdi' 27 maggio 2005 *** Leggi un brano |
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La collana Frecce | |
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"Questo libro sulla paura dei terroristi che uccidono nel nome di Allah, ma anche sulla paura dell'incoscienza di quella parte dell'Occidente che considera i terroristi dei resistenti, nasce dalla mia personale esperienza professionale e di vita, che mi vede costretto da due anni a vivere sotto scorta" Per la prima volta Magdi Allam racconta se stesso, musulmano laico nato e cresciuto nell'Egitto di Nasser ed emigrato in Italia nel 1972: "Partendo dal mio vissuto posso testimoniare che soltanto quarant'anni fa la situazione in Medio Oriente era radicalmente diversa La società e le istituzioni erano laiche La cultura dell'odio e della morte, che l'Occidente oggi associa ai musulmani, non è nel Dna dell'islam" Allam, in questo libro, ha deciso di togliersi tutti i "sassolini", denunciando apertamente sia gli integralisti che l'hanno condannato come "nemico dell'islam", sia i loro complici occidentali che alimentano uno scenario di scontro e di odio Ô una testimonianza forte, sofferta, estrema Un atto d'accusa contro gli estremisti che mirano al controllo delle moschee, i giornalisti che simpatizzano con i terroristi, la sinistra che strumentalizza la "guerra ingiusta" per il proprio tornaconto elettorale, la classe politica che paga milioni di euro per il rilascio degli ostaggi italiani senza preoccuparsi del fatto che quei soldi provocheranno nuove stragi tra gli iracheni Una vibrante denuncia che culmina in due lettere aperte: a Oriana Fallaci per la sua volontà di criminalizzare l'insieme dei musulmani e a Tariq Ramadan per il suo tentativo di imporre una realtà integralista in seno alle comunità musulmane d'Europa Nonostante tutto, Allam è convinto che un islam moderato, rispettoso del valore della sacralità della vita, finirà con il prevalere Perché all'interno del mondo islamico è in atto una riscossa civile ed etica e un rinascimento liberale che ha per protagonisti gli uomini e le donne che sempre più si ribellano al terrorismo Vincendo la paura "Ô il sentimento della paura la vera arma degli integralisti, dei terroristi, degli estremisti di ogni risma" spiega Allam Quindi "la parola d'ordine è vincere la paura" | |
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