La collana Romanzi e racconti | |
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A metà via tra la raccolta di racconti e il diario di viaggio, questo libro rievoca una serie di insoliti film fuori commercio che all'autore è capitato fortunosamente di vedere nei luoghi più disparati dell'Asia e dell'Europa Facciamo così il nostro ingresso in un mondo magico e notturno, fatto di minuscole cineteche, di sconosciuti cineclub persi nei vicoli di Hong Kong e Singapore, nella brughiera d'Irlanda o in una cittadina dell'Aragona Recuperandoli dall'oblio in cui la sua memoria li aveva lasciati cadere, Comolli ci descrive dunque tanti piccoli film, magari non belli da un punto di vista artistico, ma interessanti, emozionanti, spesso incantevoli, sia perché in grado di illuminare, di volta in volta, un qualche aspetto delle culture asiatiche o europee (un diverso modo di raffigurarsi il destino o l'aldilà; o di concepire il linguaggio o i sentimenti amorosi), sia perché mettono in scena forme di commistione, di incontro, fra tematiche orientali e occidentali (il paesaggio indonesiano commentato da un missionario protestante olandese; il lago di Garda visto con gli occhi di un poeta cinese) Pur trattandosi di opere minori, destinate solo a un pubblico ristretto, questi video amatoriali, questi film underground ci fanno quindi capire qualcosa di particolare sul legame fra Oriente e Occidente, sul nostro essere europei piuttosto che asiatici, e sul modo in cui questi due mondi si stanno oggi reciprocamente influenzando e modificando Il libro è costruito per capitoli, in ognuno dei quali si rammemorano le scene di un particolare film, si descrive il posto, l'ambiente in cui è stato proiettato (una chiesa di Delhi, un alberghetto fra le montagne di Cipro, una grotta sacra della Malesia), e si riferiscono le impressioni, i ragionamenti che l'autore ha scambiato con i suoi accompagnatori: ora un monaco buddhista incontrato in un tempio di Bangkok, ora un pastore calvinista del Transtibisco, oppure un reduce dal bombardamento di Dubrovnik Con una scrittura sempre piana e scorrevole, Comolli riporta dialoghi e riflessioni sulla differenza tra buddhismo e cristianesimo, tra arte orientale e occidentale, ma ci descrive pure le foreste dell?isola di Madeira e il paesaggio del Brandeburgo; poi un centro di meditazione a Bali, la campagna del Rajasthan o la cucina di Lanzarote In definitiva questo non è tanto un libro sul cinema amatoriale asiatico ed europeo, quanto il racconto di un viaggio tra Europa e Asia, attraverso la rievocazione di molti film sconosciuti, raccolti come in un?ideale cineteca | |
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