L'atteggiamento scettico verso la felicitą terrena sembra essere una parte costitutiva tradizionale del cristianesimo. E tuttavia una lunga serie di pensatori cristiani si č costantemente occupata della questione della felicitą. Di essi si occupa la prima parte del libro: in essa si mostra come da Gesł fino a Kant la felicitą sia nel cristianesimo una questione, a cui non si cercano risposte soltanto in un aldilą, nel paradiso. Ma le concezioni della teologia in fatto di felicitą sono ancora oggi utili? A questa domanda cerca di rispondere la seconda parte dell'opera: essa svolge in modo sistematico, con riferimento alle moderne elaborazioni culturali del tema della felicitą, una visione teologica della felicitą. Una visione, secondo la quale l'uomo e la donna trovano liberamente e con serenitą il coraggio e la fiducia in qualcosa di smisurato: impegnarsi per la propria felicitą. L'Autore racconta la storia della felicitą nel cristianesimo e mostra quello che il pensiero religioso e le odierne concezioni della felicitą hanno da dirsi .-. "Si dice che compito della religione sarebbe quello di ridurre la complessitą della realtą per permettere all'uomo di farsene un'idea Nel caso del nesso esistente tra Dio e la felicitą bisognerebbe argomentare in senso inverso: la religione aumenta la complessitą della felicitą per mettere in discussione quello che uomini e donne intendono per felicitą. Nella felicitą l'uomo e la donna incontrano un eccesso di realtą e un plusvalore della vita, che fanno loro presagire che tale felicitą non č solo di questo mondo" | |
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