Ancora perseguitato dalla paura dei tempi bui, che gli fa visita di notte negli incubi, il giornalista argentino Miguel Bonasso torna a Città del Messico, la seconda tappa - dopo i due anni trascorsi a Roma - della sua lunga parabola di esilio. Con la moglie Silvia e due bambini ancora piccoli nell'aprile 1977 era dovuto fuggire da Buenos Aires, dalla dittatura, da una condanna a morte già pronunciata La capitale messicana, a distanza di vent'anni, si è trasformata per lui in territorio di nostalgie, perché in un appartamento della Zona Rosa è conservato tutto ciò che si è salvato dai suoi viaggi sotto false identità e dai controlli della polizia: i verbali segreti del Movimento peronista montonero, i rapporti di intelligence dell'Organizzazione, le prime testimonianze dei sopravvissuti al terrorismo di stato, le prove del Piano Condor e dell'alleanza tra la CIA e gli avvoltoi del subcontinente. Mettendo insieme i frammenti di una storia al tempo stesso personale e corale, che aspettava di essere scritta, Miguel Bonasso recupera la quotidianità di quegli anni, gli odi politici e gli atti di eroismo, le vicende farsesche e tragiche di amici e compagni, gli ideali e le angosce di una generazione, in una cronaca tesa e coinvolgente che è una scommessa sulla vita | |
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