Precisare teologicamente il senso del racconto quale forma necessaria della comunicazione del vangelo non è facile; tuttavia è imprescindibile anche perché proprio alla forma del racconto si affidano molte espressioni letterarie e filmiche, che ripropongono con successo l'immagine di Gesù all'attenzione dei contemporanei. Un tale successo per un lato rallegra, ma insieme anche inquieta Alimenta infatti per lo più immagini di Gesù assai proiettive e alquanto arbitrarie, che minacciano di alimentare il generale fenomeno del passaggio dal cristianesimo della tradizione ecclesiastica a forme religiose vagamente gnostiche. Propizia quel successo anche il difetto della predicazione ecclesiastica, la quale stenta a proporre un'immagine del Signore proporzionalmente concreta e univoca, che possa costituire dunque un antidoto agli usi proiettivi e allegorici della sua figura. Mettere a fuoco il senso che può, e anzi deve, assumere il racconto di Gesù nella predicazione cristiana, e quindi le forme che esso deve assumere alla luce delle acquisizioni della ricerca specialistica sui vangeli, appare compito urgente della teologia. All'istruzione di questo compito è stato dedicato il Convegno,di cui il libro raccoglie gli attia, promosso dalla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale nel febbraio 2006 | |
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