Di fronte alla violenza inaudita che viene commessa nel nome di Dio e delle Scritture è lecito chiedersi se esista una violenza intrinseca del discorso religioso monoteista Rileggendo alcuni brani dell'Antico Testamento, Assmann ritrova le radici storiche di tale violenza nel carattere esclusivo dell'unico Dio e nell'immagine di una divinità che si mostra irata e punitiva Tuttavia contesta che la violenza rappresenti una conseguenza necessariamente inscritta nel monoteismo, e conclude che essa nasce, piuttosto, dall'uso che della religione è stato fatto in senso politico e fondamentalista L'autore Jan Assmann è professore di Egittologia nell'Università di Heidelberg | |
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