La collana Fonti medievali | |
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Nel 1094 Anselmo termina l'Epistola de Incarnatione Verbi che presenta una tematica affine e complementare a quella del Cur Deus homo , la sua opera dottrinale più impegnativa Redatto in forma dialogica (tra Anselmo e Bosone) e articolato in due libri di diversa lunghezza, il Cur Deus homo è storicamente legato alla dottrina della sostituzione o soddisfazione vicaria: la salvezza dell'umanità è resa possibile dall'offerta libera che il Cristo, Dio-uomo, fa di se stesso al Padre per pagare il debito contratto dall'uomo con il peccato d'origine Quando inizia a comporre l'opera, Anselmo è consapevole che, oltre alle polemiche con gli ebrei, sullo sfondo ci sono anche orientamenti di pensiero che si rifanno alla religione islamica e istanze culturali che si alimentano all'insegnamento delle scuole secolari Se, quindi, i suoi interlocutori diretti sono i cristiani, le argomentazioni sono in realtà più ampie Il Cur Deus homo e l'Epistola de Incarnatione Verbi, suo ideale completamento, hanno dunque qualcosa da dire anche alla postmodernità, in cui i confini tra credenza e non credenza spesso non sono discernibili, e i due atteggiamenti talora convivono in misura differente nel medesimo soggetto | |
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