Per gli antichi greci era felice una persona fortunata, "posseduta da un buon genio"; per i romani la felicità significava salute, prosperità e fecondità. E' un tema eterno, quello della felicità: riaffiora nei secoli, coinvolge popoli diversi che vi imprimono significati sempre nuovi, segna nella storia un filo rosso che giunge sino a noi Ancora oggi ci domandiamo se è morale essere felici, se la ricchezza fa la felicità, se la felicità è privata e individuale oppure pubblica La cultura dell'età moderna si pone un obiettivo nuovo: trasformare il sogno della felicità in realtà politica, o quantomeno creare le opportunità perché ciò avvenga La felicità diventa un'espressione chiave della modernità: non più una promessa, legata a un futuro preordinato e fuori dalla portata dell'individuo, ma una ricerca, che presuppone quindi la libertà della persona e la responsabilità delle sue scelte Tra utopie, passioni, desideri, emozioni, che percorrono la letteratura, l'arte e la politica fino a trasformare la ricerca della felicità in un diritto, Antonio Trampus traccia la storia dell'idea di vivere in un mondo migliore | |
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