In meno di cento anni Pechino è passata dal feudalesimo alla modernità o, addirittura, alla post-modernità, transitando per il comunismo Una storia straordinaria che Renata Pisu ci racconta in modo lieve e affascinante, tra passato e presente e ricordi personali Un resoconto coinvolgente e vivido, lontano dalla pedanteria accademica, che coniuga la riflessione critica sulle caratteristiche della megalopoli attuale con un interessante percorso a ritroso nei secoli, insieme a vivaci ritratti di personaggi, famosi e non, capaci di incarnare più di altri lo spirito del luogo. La Città Proibita e i nuovissimi grattacieli, i "santini" di Mao, diventato una sorta di venerabile antenato, l'ex fabbrica-modello trasformata in una factory delle avanguardie artistiche, il vistoso inurbamento di masse di lavoratori venuti dalle campagne e i pechinesi che sloggiano nelle periferie, le tombe degli imperatori Ming e i pacchiani appartamenti dei nuovi ricchi: l'autrice sa restituirci con efficaci e colorite pennellate tutta la complessità e insieme il fascino di una capitale che purtroppo, sottolinea con grande malinconia, tra qualche anno sarà totalmente irriconoscibile | |
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