Ci sono imprese in grado di resistere e superare tutte le polemiche. Una di queste è sicuramente la Diretta alla Nord della Cima Grande di Lavaredo aperta da Dietrich Hasse, Lothar Brandler, Jorg Lehne e Sigfried Low, dal 6 al 10 agosto 1958 A quel tempo si scatenò un putiferio, si alzarono lodi e anatemi, l'ambiente alpinistico si mostrò refrattario ad accettare la novità rappresentata da quella quindicina di chiodi a pressione e paradossalmente toccò ai giornali esaltare l'impresa e coglierne il senso innovativo. Cesare Maestri che ne fece la prima ripetizione l'anno seguente spazzò via ogni riserva giudicando la via difficilissima e di grande interesse tecnico,la più completa e impegnativa delle Lavaredo come sintetizza anche la guida Berti. Si può discutere, ma quell'impresa fu lo squillo di tromba che chiamò a raccolta i migliori e che indicò tutta una serie di problemi visti con un'ottica diversa e tecnicamente risolvibili Nelle foto che testimoniano l'ascesa e nel diario di Hasse e Lehne si coglie il senso eroico della vita che lega gli uni agli altri, che fa fremere il cuore del lettore anche se quella Cima Grande di Lavaredo l'ha vista solo in cartolina | |
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