Descrizione | |
Il 17 novembre 1962 il nome di Galileo Galilei risuona inaspettatamente nella basilica di San Pietro, divenuta aula del concilio Vaticano II, solennemente aperto da Giovanni XXIII. La citazione, dopo quattro secoli in cui il «caso» ha offerto cornice a innumerevoli dispute e battaglie intellettuali che hanno coinvolto scienza, diritto e teologia, non è astratta o casuale, ma rientra nel vivo delle discussioni sulla rivelazione ed è in stretto rapporto con il timore di una condanna della curia romana al gesuita Teilhard de Chardin, morto nel 1955. Contrariamente a quanto si è sempre creduto, l'indiretta citazione di Galileo si riduce, con un'abile mossa, alla rievocazione di un celebre e censurato libro del dotto monsignore Pio Paschini. In questo modo il riferimento allo storico caso, per come esso appare nel Vaticano II, ripropone con forza il tema della funzione del magistero nella vita della Chiesa. | |
Scheda creata Sabato 20 luglio 2013 | |
La collana Sguardi | |
Sguardi, una collana di brevi saggi di tema teologico, filosofico, storico, archeologico o di spiritualità, affrontati da specialisti di grande competenza, noti e meno noti, che offrono uno sguardo inedito sull'aspetto preso in considerazione Si tratta di argomenti di interesse culturale che spesso intersecano l'attualità |
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