Descrizione | |
«Abele e Caino si incontrarono dopo la morte di Abele. Camminavano nel deserto e si riconobbero da lontano. Sedettero in terra, accesero il fuoco e mangiarono. Tacevano, come fa la gente stanca, quando declina il giorno. Alla luce delle fiamme, Caino notò sulla fronte di Abele il segno della pietra e, lasciando cadere il pane che stava per portare alla bocca, chiese che gli fosse perdonato il suo delitto. Abele rispose: Sei tu che mi hai ucciso o io ho ucciso te? Non ricordo più» (Jorge Luis Borges).
La consapevolezza che il perdono è una realtà complessa e delicata, non riducibile a una codificazione giuridico-sociale, appare già in un curioso dato statistico: nell'ebraico biblico, che è una lingua di soli 5750 vocaboli, sono ben otto i verbi a disposizione per coprire semanticamente una esperienza dallo spettro tematico variegato e carico di sfumature, iridescenze e sfaccettature.
Perdonare fa parte di quella particolare «economia» dell'amore che non calcola ma dona e spezza la catena
rigida del dare-avere, creando un nuovo regime nei rapporti umani.
Sommario I. Il perdono tra natura e soprannatura. II. Una teologia del perdono. III. Per un'etica simbolica del perdono. 1. La memoria e il perdono. 2. La psicologia del perdono. 3. La terapia del perdono. 4. L'economia del perdono. | |
Scheda creata Giovedi' 19 febbraio 2015 | |
La collana EDB Lampi | |
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