Descrizione | |
Vizio difficile da descrivere, l’accidia è soprattutto incuria e indifferenza, scoraggiamento e disgusto, «male di vivere» e principio di disperazione. Essa si manifesta attraverso il languore inattivo, l’assenza di concentrazione, la lentezza nell’operare il bene, la noia generalizzata, la paura del vivere e del morire. Non è semplice pigrizia, ma debolezza dell’anima e assenza di attrazioni, anche se può manifestarsi come «fuoco inquietante» e umore euforico. Sentimento per sua natura oscuro, complesso, confuso e sfuggente, l’accidia è dunque capace di molteplici manifestazioni, talvolta opposte nella loro apparenza, ma unite dalla medesima radice: l’annebbiamento della gerarchia dei valori, che ricopre tutto di un manto grigio e omogeneo. Gli antichi la definivano «tentazione meridiana», poiché caratterizza soprattutto la metà della giornata, ma anche il mezzogiorno della vita, e in passato era considerata una malattia tipica14.01 20/03/2015 della vita monastica. Oggi, a l contrario, essa viene sempre più considerata come uno stato d’animo universale e moderno, innestato sulle ferite interiori, sull’indecisione e sulla mancanza di desiderio. Sull’incapacità di riaccendere uno sguardo svuotato e assente nella direzione della gioia e della letizia. | |
Scheda creata Venerdi' 20 marzo 2015 | |
La collana I vizi | |
Guarda anche I libri dell'editore EDB Dehoniane Gli scaffali di Religione I libri di Saggistica religiosa | |
© Libreria Campedèl - Piazza dei Martiri,27/d - 32100 Belluno telefono +39.0437.943153 fax +39.0437.956904 e-mail info@campedel.it |