Descrizione | |
«Quando si è avuta una volta la fortuna di amare intensamente – ha scritto Camus – si spende la vita a cercare di nuovo quell’ardore e quella luce per possederli sempre». Tutte le esperienze umane, in ultima analisi, si annodano intorno alla forza e all’intensità di questo sentimento sempre diverso, che si rinnova e si rigenera con variazioni continue. Il libro tratteggia il tema attraverso una sintesi teologica che non si affida esclusivamente ai testi della Scrittura, ma li fa dialo gare con Dante ed Epicuro, Kierkegaard e Teresa d’Avila, Emily Dickinson e sant’Agostino. A questo viaggio di conoscenza la Bibbia offre un vocabolario molto ricco. L’ebraico dell’Antico testamento conosce il verbo ‘aheb (amare) e le parole rachamîm (le «viscere materne» di Dio nei confronti dell’umanità) e hesed, difficile da tradurre poiché descrive ciò che intercorre tra due persone che si amano, anche come amici, ed è perciò frutto di una relazione. Nel Nuovo Testamento è invece c entrale la categoria dell’agápe, che sostituisce l’eros con il quale si indicava l’amore anche passionale, mentre altre parole d’influsso ellenistico, come filìa ed èleos, illuminano l’amore fraterno e il sentimento di tenerezza e di misericordia. Sommario I. «Amerai il Signore tuo Dio… amerai il tuo prossimo come te stesso». II. «Se in mezzo a te c’è qualche fratello bisognoso, non indurire il cuore e non chiudere la mano». III. III. «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi». IV. «La moltitudine dei credenti aveva un cuore solo e un’anima sola». Bibliografia. | |
Scheda creata Mercoledi' 15 aprile 2015 | |
La collana Lapislazzuli | |
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