Descrizione | |
Nella prima guerra mondiale fu superato ogni limite in quanto a sofferenza
delle persone, a distruzioni, a perdita della ragione. Una delle tante tragedie
che ha colpito i combattenti di tutti i fronti è quella della prigionia,
ignorata fino a poco tempo fa ed ancor oggi non sufficientemente studiata. In alcune valli trentine (in particolare nel Primiero, Canal S. Bovo, Lavarone) nel novembre 1918, a guerra ormai finita, i reduci che avevano combattuto per l’ex impero austro-ungarico, tornati alle loro case, da un giorno all’altro furono fatti prigionieri ed internati ad Isernia, dove restarono in condizioni miserevoli per alcuni mesi, finché fu loro concesso il rimpatrio. Questo “fatto” sconvolse le comunità trentine, per la sofferenza incomprensibile, assurda, deplorevole riservata dalla nuova “patria” italiana alle “terre redente”. In questo volume si cerca di far piena luce sul “fatto d’Isernia” in base ai documenti reperiti. Si trattò in ogni caso di uno dei tanti soprusi compiuti dagli Stati con segnati con la guerra in mano all’autorità militare; è una delle tante storie nefande messe a tacere fino al tempo presente per motivi di opportunità politica e tuttora poco raccontate. | |
Scheda creata Martedi' 14 luglio 2015 | |
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