Descrizione | |
Uno degli autori spirituali più noti e letti offre un’intensa e originale lettura del Natale, con un punto di partenza spiazzante. Per far riscoprire al lettore tutta la stupenda pazzia di un Dio che diventa uomo. Paolo Curtaz è uno degli autori spirituali contemporanei più interessanti e seguiti. Valdostano, alterna il suo tempo fra la sua famiglia, la montagna e la voglia di co¬noscere le cose di Dio e di raccontarle: si definisce scherzosamente evangelizzatore free-lance. Nella sua ultim fatica editoriale “La leggerezza di Dio”, offre al lettore un’intensa e originale lettura del Natale, con un punto di partenza spiazzante. Scrive l’autore: “È terribile il Natale. Orrendo e straziante. Perché il clima di famiglia e di armonia, di forti emozioni e di sentimenti positivi che richiama, per molte persone, è insopportabile. Insostenibile. Una tragica illusione, una chimera. Un autentico strazio. Sanguinante. Per quanti passano il Natale da soli in casa, senza festeggiare, o invitati all’ultimo momento da un lontano parente, per quanti non ricevono regali. Per chi ha sperimentato il lutto o la sofferenza. Per chi ha accanto una persona che non ama più, per chi aveva accanto a sé una persona che amava e che ora se n’è andata”. Ma se Dio viene per loro, si chiede Curtaz, perché “proprio i dolenti, gli ultimi, i perdenti di oggi vivono questo giorno come il peggiore dell’anno? Abbiamo, come minimo, dei serissimi problemi di comunicazione, noi cattolici!”. Ripercorrendo le tappe della vita di Gesù secondo la narrazione dei Vangeli, le pagine del testo propongono di riflettere sulle ragioni della folle scelta di un Dio che viene a raccontarsi diventando uno di noi. Perché Dio ha deciso di farsi incontrare, di camminare con noi. Il fatto non può non interrogare e l’Autore per primo vuole “capire cosa è venuto a fare Dio nella Storia. Nella mia vita. Nella mia inutile vita. Voglio riscoprire tutta la stupenda pazzia di un Dio che diventa uomo. Per imparare a essere uomo fino in fondo. Voglio riscoprire la leggerezza di Dio”. Ad arricchire le riflessioni dell’autore, la riproduzione di alcune opere di Marko Ivan Rupnik, gesuita, artista e mosaicista, direttore del Centro Aletti (Pontificio Istituto Orientale), e di Salvatore Fiume, pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo (morto a Milano nel 1997). | |
Scheda creata Martedi' 27 ottobre 2015 | |
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