Descrizione | |
A partire dal 2015, 47,5 milioni di persone nel mondo vivono con demenza.
Il numero globale aumenterà a una stima di 75,6 milioni nel 2030. Tra il 2% e il 10% di tutti i casi di demenza inizia prima dei 65 anni. Il rischio per la demenza raddoppia ogni cinque anni dopo i 65 anni. Questo libro nasce da una idea forte: occorre che le organizzazioni inizino a fare i conti con una vera e propria pandemia che nel corso dei prossimi anni potrebbe mettere in crisi i nostri attuali modelli di assistenza e incrinare i nostri attuali modelli di cura. Questa idea vuole descrivere un modo differente per affrontare il tema, considerando gli individui fragili per ciò che sono ancora in grado di fare, e non solo per ciò che oramai hanno perduto. Ma l’attenzione è rivolta con la stessa cura a tutti gli operatori sani- tari i quali, a vario titolo, si occupano e si occuperanno di fragilità nei prossimi anni: e qui il tema diventa quello di come trasformare le prassi di cura tradizionali in buone prassi innovative, e le organizzazioni tradizionali in organizzazioni moderne per la tutela delle nuove fragilità del futuro. Per questo nel libro si parla di staff che funzionano e di staff che potrebbero funzionare meglio, di programmi di intervento migliorativi, di esperienze particolari, di strategie ambientali a supporto di chi vive quotidianamente l’esperienza della malattia e della di- pendenza, di nuovi ruoli e sfide professionali da cogliere. Il tempo per un nuovo rinascimento culturale è ora, per prepararci a una società più accogliente e pronta ad affrontare i cambiamenti per un futuro che ormai è dietro l’angolo. | |
Scheda creata Venerdi' 4 dicembre 2015 | |
La collana Vega | |
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