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DE BON GUGLIELMO
Comelico 1915 gli altari della Patria
DE BON GUGLIELMO, Comelico 1915 gli altari della Patria
Autore:
DE BON GUGLIELMO
Titolo:
Comelico 1915 gli altari della Patria
Descrizione:
un sacrificio sui reticolati
Editore:
ANA Cadore
Data di edizione:
giugno 2016
Pagine:
201
Dimensioni cm.:
21x29,5
ISBN13:
Codice:
287192
Collana:
0
Prezzo:
Disponibilità:
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Dati aggiornati a giugno 2016
0 - 258 0
Lingua
Italiano
Allegati:
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DE BON GUGLIELMO, Comelico 1915 gli altari della Patria, ANA Cadore in campedel.it
Descrizione
Mille tombe nel Sacrario Militare di Santo Stefano di Cadore, mille storie di soldati. Ferventi patrioti o disperati eroi, correndo incontro alla mitraglia o fucilati per troppa paura, traditi dalla valanga o disintegrati dal cannone, morirono da obbedienti prigionieri del senso del dovere. Venuti da ogni regione d’Italia per sfondare verso la Val Pusteria, rimasero appesi alle creste di confine, in balìa di Generali cultori di tattiche ottocentesche. Nell’estate 1915 le montagne furono altari sacrificali degli entusiasmi più fiorenti, e solo dopo tanto sangue i discepoli di Cadorna smisero di credere alle avanzate: alle prese con le problematiche Dolomiti, rimasti senza idee, presidiarono stancamente la zona fino alla disfatta di Caporetto.

 L’Italia dei Savoia, umiliata e retrocessa ma alla fine potentemente riscattata sul Piave, negli anni ’20 volle celebrare il suo trionfo nella Grande Guerra costruendo sacrari monumentali con le moltitudini di soldati morti. Dalle cataste di ossa senza nome nasceva un’Ent ità gloriosa ed eterna, devota alla Patria e da essa riverita, sublimata a Roma nel culto del Milite Ignoto. Per decenni, i Caduti furono celebrati nella festa nazionale del 4 Novem-bre, coi reduci impettiti e il muto dolore di chi venne da lontano: da Redipuglia al più piccolo Comune d’Italia, una religione civile riaffermava i duri comandamenti del ’15-’18 e il loro coronamento nella Vittoria; che giustifica l’olocausto e, intanto, un’altra guerra prepara.

Poi, dissolti regime e monarchia ed esaurita la retorica delle baionette, col trascorrere delle generazioni scomparvero orfani, madri e spose e cadde nell’oblio la tragedia della meglio gioventù. Ancora oggi viene officiata una stanca liturgia autunnale, ma le tremende dimensioni di quel massacro si fanno evanescenti, come per accadimenti troppo lontani.

Tempi moderni volgono altrove: incuranti, rapidi, avranno poca memoria. Dal Monte Paterno al Peralba, in due volumi l’appassionata ricerca di Guglielmo De Bon – oltre 700 immagini, più di 300 decorati al V.M. – riscopre vite perdute: quelle santificate nel Sacrario e benedette ogni anno tra vessilli e bandiere, ma anche le anime dimenti-cate sui monti del Comelico.

Antonio Cason
Presidente A.N.A. Cadore
Scheda creata Lunedi' 19 settembre 2016

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