Descrizione | |
Pietro Badoglio, Ugo Cavallero, Francesco Saverio Grazioli, e ancora Umberto di Savoia, Ettore Bastico e Carlo Favagrossa: chi erano i generali di Mussolini? Come si sono formati e che influenza hanno avuto sulle strategie militari e politiche del Duce? Questo libro ripercorre la carriera dei generali del regime, analizzandone con rigore storico le mosse vincenti, le operazioni riuscite, ma anche gli errori tattici e le cocenti sconfitte. Personaggi come Rodolfo Graziani o Giovanni M esse, figli di una realtà rurale meridionale, sono stati l'espressione più alta di come la prima guerra mondiale abbia mutato l'intero assetto gerarchico degli uomini in divisa, tanto da farli ascendere successivamente ai massimi gradi del Regio esercito. Il fascismo, con la sua capacità di aggregazione interclassista, ha contribuito a un processo già avviato, e in parte lo ha fatto proprio. Ereditando l'esperienza della trincea e di una generazione borghese che si sentiva scoraggiata e tradita, ha dato un nuovo impulso e senso al significato di essere comandanti. Non è quindi un caso se il primo governo Mussolini nobilitò il generalissimo Armando Diaz, facendolo ministro della Guerra. E pure la nomina di Pietro Badoglio a capo di Stato maggiore generale fu una delle ulteriori mosse di Mussolini per tenere sotto scacco le Forze armate e allo stesso tempo per definire la costruzione del tanto auspicato Stato totalitario. | |
Scheda creata Mercoledi' 23 novembre 2016 | |
La collana I volti della storia | |
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