Descrizione | |
“10 novembre 1917. Una data come tante nell’immensa tragedia della Grande Guerra. Una data che per i paesi a ridosso del Piave ha segnato l’inizio dell’invasione austro-tedesca a seguito della rotta di Caporetto. Quel giorno le truppe tedesche puntavano a superare di slancio il ponte di Vidor (l’ultimo ancora in piedi) e dilagare velocemente nella ricca pianura veneta. Ma la tenace resistenza di Alpini, Bersaglieri ed Arditi schierati a Vidor, fermò per una giornata intera la XII^ divisione slesiana del Gru
ppo Stein permettendo il passaggio di reparti e retroguardie italiane sulla sponda destra del Piave ed il consolidamento delle posizioni sulla nuova linea del fronte. Assolto questo gravoso compito i reparti effettuarono il ripiegamento al di là del Piave, a cui seguì la distruzione di alcune arcate del Ponte. Il sacrificio di molti soldati contribuì a bloccare definitivamente la vittoriosa avanzata tedesca. Questo libro racconta per la prima volta in maniera chiara e dettagliata non solo lo svolgersi della Battaglia di Vidor, ma anche la vigilia e le fasi successive allo scontro. Emergono così dall’oblio degli archivi fatti inediti e poco noti, che rendono il giusto omaggio ai tanti ragazzi che quel giorno si immolarono per la difesa della Patria.” E’ frutto di una lunga e paziente ricerca di gruppo che ha permesso agli autori di venir e a conoscenza di molte ed interessanti notizie inedite su questa Battaglia poco citata dalla storiografia ufficiale sulla Grande Guerra. L’esame della documentazione e della corrispondenza avuta nel 1967 dal ten. col Giacomo Caramel con altri reduci che avevano partecipato con lui alla battaglia, utilizzata per la stesura di una sintesi della battaglia stessa in un libretto che venne letto in occasione della commemorazione del 50° anniversario, unita ad altre informazioni trovate sui libri di guerra, sugli archivi ed in rete, ha permesso di rappresentare mediante una mappa unica nel suo genere il completo schieramento difensivo italiano costituito da tutti i reparti che vi hanno partecipato, la collocazione e tipo dei vari pezzi di artiglieria utilizzati dai due eserciti ed una descrizione molto dettagliata di come avvenne questa Battaglia. Lungo la linea di 4 Kilometri tra Vidor e Bigolino erano dislocati i Battaglioni Alpini Val Varaita, il Monte Granero ed il Val Pellice c oadiuvati da arditi e bersaglieri e 4 compagnie di mitragliatrici. Erano presenti anche i Volontari Alpini di Feltre che presero posizione presso l’Abbazia di Santa Bona di Vidor lungo il Piave e sulla collinetta circostante. Sulla seconda linea a breve distanza dal Ponte, si insediò il 4° Reparto d’Assalto Arditi Fiamme Nere. Le perdite dei soldati italiani che resistettero per tutto il giorno del 10 novembre ad un’intera divisione di soldati slesiani furono di circa 350 uomini. Il maggio r numero di perdite lo ebbe il Battaglione Alpino Val Varaita con 15 Ufficiali e 300 tra sottufficiali e soldati. Tra questi la Medaglia d’Oro al V.M. Capit. Stefanino Curti di Imola, comandante della 221^ compagnia e il comandante dell’intero Battaglione, il Maggiore Ippolito Banfi, di Pinerolo, 2 Medaglie d’Argento al V.M. Entrambi caddero sulle colline di Vidor e attualmente sono ricordati da due cippi e da due vie del paese di Vidor. Il ritrovamento poi presso l’archivio di guerra di Vienna di alcune foto aeree del ponte di Vidor ed una lettera inaspettata spedita al Sindaco di Vidor dal nipote di un reduce del genio minatori, ha consentito di conoscere le varie e complicate fasi del minamento e brillamento delle sei arcate del Ponte di Vidor che si sono svolte in ben 17 giorni dal 10 al 27 novembre 1917. Il tutto corredato da foto aeree, ricostruzioni grafiche e documentazioni varie. Il ritrovamento di un raro diario di un capitano del 4° Reparto d’Assalto Arditi Fiamme Nere ha portato alla conoscenza poi dell’esistenza dell’Osteria alla Rotonda, edificio che era collocato nell’attuale Via Ponte Vecchio a Bigolino e dove aveva installato il proprio comando questo reparto di arditi, edificio di cui si era persa la memoria storica in quanto non più esistente. Di questo edificio sono collocate sul libro mappe e varie foto alcune delle quali riprese da aerei austro-ungarici. Inoltre una lunga e sistematica ricerca sul sito del Nastro Azzurro ha portato g li autori a scoprire ben 72 decorazioni al valor militare concesse ad ufficiali e soldati che hanno partecipato a questo fatto d’armi: 2 Medaglie d’Oro, 22 d’Argento, 38 Medaglie di Bronzo e 10 Croci di Guerra. Tutte descritte ed elencate nel libro con la rispettiva motivazione. Fino a poco tempo fa si era a conoscenza solo delle due medaglie quella d’Oro e quella d’Argento al Valor Militare conferite rispettivamente al Cap. Stefanino Curti e al Maggiore Ippolito Banfi caduti a Vidor sul Col Marcon e sul Colle del Castello. Sulla copertina del libro è stata collocata la foto di un dipinto storico eseguito nel 1934 e che rappresenta una delle drammatiche fasi di questa Battaglia. Questo dipinto del pittore italo-brasiliano Theodoro De Bona i cui genitori erano di Longarone rappresenta l’allora tenente Arduino Polla di Longarone comandante del VIII° Reparto d’Assalto Arditi Fiamme Verdi nell’accorrere in soccorso della 221^ compagnia del Battaglione Al pino Val Varaita che presidiava il Col Marcon. Arduino Polla ferito continuò a combattere e per questo suo comportamento coraggioso unito ai combattimenti a cui poi partecipò valorosamente sul Monfenera e sul Monte Asolone gli fruttò il conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Per concludere si può dire che con questo libro si vuole riqualificare il valore storico di questa Battaglia ed effettuare un’operazione di risarcimento della memoria nei confronti dei tutti quei soldati italiani che si comportarono valorosamente, con senso del dovere spinto anche fino all’estremo sacrificio della propria vita, soldati che finora in buona parte erano rimasti sconosciuti.- | |
Scheda creata Venerdi' 28 aprile 2017 | |
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