Descrizione | |
L'iconografia di Gesù che banchetta con peccatori e pubblicani sembra avvalorare la sprezzante definizione che di lui diedero i suoi più accaniti oppositori: a differenza dell’asceta Giovanni, egli è, secondo loro, «un mangione e un beone». Eppure, la vigilia del suo ministero pubblico è caratterizzata da un periodo di prolungato digiuno nel deserto, al termine del quale, seppur indebolito nel corpo, egli affronta le tentazioni, perseverando nella fedeltà alla volontà del Padre. Gesù non ha chiesto ai suoi discepoli di astenersi dalla pratica del digiuno; tuttavia, sulla scia della tradizione profetica che contestava il formalismo e l’esibizionismo di certe forme di culto, ha esortato a fare elemosina, a pregare e ad astenersi dal cibo con l’unico obiettivo di consolidare la comunione con Dio, senza pretendere gratificazioni umane. sommario Introduzione. I. Il digiuno nell'Antico Testamento. 1. Digiuno e lutto. 2. Digiuno e assistenza divina. 3. Digiunare per incontrare Dio. 4. Il digiuno gradito a Dio. 5. Privarsi di cibo per saziarsi di Dio. I I. Il digiuno di Gesù. 1. Digiunare per resistere nella prova. 2. Il digiuno autentico. III. Conclusioni. 1. La libertà di rinunciare. 2. Digiuno e fedeltà a Dio. 3. Solidale con il suo popolo. 4. Memoria della passione e attesa della gioia piena. Bibliografia. | |
Scheda creata Sabato 20 gennaio 2018 | |
La collana Bibbia e catechesi | |
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